Abbiamo visto come ottenere un SCIENCE FRAME su una specifica banda fotometrica: la banda V del sistema di Johnson. Non abbiamo per il momento fatto alcuna analisi specifica o calibrazione dell'immagine. Abbiamo semplicemente catturato un'immagine selezionando le onde elettromagnetiche specifiche che corrispondono all'incirca al colore verde dello spettro elettromagnetico. Poichè possediamo altri due filtri del sistema Johnson, il filtro B (λ0= 440 nm, FWHM = 100 nm) ed il filtro R (λ0= 700 nm, FWHM = 210 nm) possiamo simulare una composizione in tricromia del tipo RGB, ove appunto si utilizza il filtro V al posto del classico G (Green = verde).
Non ci resta quindi che riprendere altre due sequenze di immagini (e di FLAT FIELD) esattamente come abbiamo fatto per il filtro V. Se il tutto avviene nella stessa serata e la nostra camera CCD è correttamente termostatata (mantiene la temperatura stabile sul punto di lavoro impostato ad esempio a -30 °C +/- 1°C) e se utilizziamo gli stessi tempi d'esposizione, possiamo anche evitare di riprendere i DARK FRAME ed utilizzare quelli già ripresi durante la sequenza in filtro V.
Alla fine del processo di pretrattamento di tutte e tre le sequenze di immagini, ci troveremo un desktop come quello illustrato sopra. Notate come lo stesso oggetto, ripreso con i 3 filtri, appare sostanzialmente differente, non solo nella intensità luminosa (particolarmente accentuata con il filtro V, nell'immagine al centro), ma anche nei particolari, come nell'immagine in R posta in primo piano.
La realizzazione di una composizione RGB utilizzando Astroart è estremamente semplice: mantenendo aperte sul desktop le 3 immagini, con il comando Colore > Tricromia si aprirà la seguente finestra di controllo:
I tre pulsanti in alto permettono di selezionare l'immagine corrispondente ad ognuna delle tre bande colore mentre il triangolino nero in basso sulla destra espande la finestra con un preview dell'immagine. Se lo attiviamo ecco come ci comparirà:
L'immagine, alquanto psichedelica, è dovuta al fatto che i tre frame non sono ancora stati allineati tra di loro: Astroart permette di farlo "al volo" senza uscire dalla finestra di Tricromia: basta fare click sul pulsantino subito a destra con i due quadrettini sovrapposti: Astroart utilizzerà i suoi potenti algoritmi di allineamento automatico per visualizzare la corretta sovrapposizione dei frame:
Ignoriamo per il momento gli altri pulsantini e facciamo click sul segno di spunta in verde per ottenere l'immagine finale:
Il fondo cielo appare correttamente scuro e le stelle, a parte il difetto di blooming particolarmente accentuato nel canale del rosso, sembrano avere una differente colorazione così come ci si dovrebbe aspettare per stelle di differente classe spettrale e quindi di differente temperatura. Ma la nebulosa? Appare decisamente "verde" con i bordi rosso-violacei. E' così che apparirebbe ai nostri occhi se avessimo il potere di avvicinarci con una fantascientifica astronave ai "bastioni di M27"?
Probabilmente no: Astroart aiuta, con un suo algoritmo di bilanciamento, a dare una "sgrossatura" alla calibrazione del colore dell'immagine ma esistono strumenti oggettivamente più corretti per ottenere una calibrazione del colore che meglio si avvicina alla reale visione dell'occhio umano. E, soprattutto per questi particolari oggetti celesti, occorre fare delle considerazioni, e quindi delle correzioni, sulle loro caratteristiche di emissione nella banda dello spettro visibile.
Nel prossimo post vedremo quali sono queste considerazioni. Per il momento godiamoci il video di questo primo passaggio di postprocessing per realizzare una tricromia con Astroart 4.0
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